
Vulcano – 1^Coppa Cacciatori Subacquei Messina: semplicemente da incorniciare
Domenica 24 aprile 2022, nelle acque di Vulcano (Isole Eolie), si è svolta la 1^ Coppa Cacciatori Subacquei Messina, gara selettiva regionale di pesca sub valida per la zona 10 (Sicilia).
Ad un anno esatto dalla costituzione della A.S.D. Cacciatori Subacquei Messina la società peloritana ha organizzato una manifestazione a dir poco … superlativa.
Il presidente Micio Rungo, con l’infaticabile vice Presidente Pietro Lanzafame, autentico mentore del sodalizio, hanno organizzato in modo straordinario l’evento agonistico, tant’è che molti atleti hanno avuto la sensazione di partecipare non ad una gara di qualificazione dal carattere regionale, ma ad un assoluto di pesca sub, tanta è stata perfetta l’organizzazione, così come meglio si dirà in seguito.

Di grande aiuto sono stati anche i soci Sarino Ivaldi (questi nella veste anche di atleta), Francesco Urzì Brancati, Dino Urzì, Nino Costa e Pippo Inferrera.
Sabato, come da programma, alle ore 18:00 si è svolto il consueto briefing, con relativo rinfresco, per tutti gli atleti.
Agli stessi è stato spiegato il campo di gara, con i relativi limiti, la durata, il peso minimo delle prede e quanto necessario per un preciso e puntuale svolgimento dell’evento sportivo.
Graditissima è stata l’autorevole presenza della Dr.ssa Mariateresa Costanzo, in rappresentanza della FIPSAS, quale Consigliere Nazionale e Commissario Straordinario in Sicilia; dirigente molto competente e dalle rare qualità umane.
Era inoltre presente il Presidente del comitato provinciale FIPSAS di Messina, Alessio Casella, il quale si è ben prestato addirittura a svolgere la diretta facebook.
Solo per inciso il Trofeo aggiudicato da Marconcini è stato gentilmente offerto dallo stesso.

Risultano presenti quasi tutti i circoli della Sicilia e della Calabria, con un numero quasi eguale, e questo dimostra gli ottimi rapporti – di autentica e genuina amicizia – fra i “cugini siciliani e calabresi”, insieme si potrebbero creare nuove ed interessanti iniziative.
Orbene, come da programma, domenica mattina alle ore 7:00, tutti gli atleti (31 in tutto) si sono ritrovati nell’arenile “Les Sables Noirs”, storica struttura turistica che fu gestita, dalla costituzione sino alla sua dipartita, dall’indimenticabile Santino Vinciguerra di Taormina, primo sub eoliano e fraterno amico, già dalla prima ora, di quel Virgilio Anastasi pioniere della subacquea siciliana.

Alla manifestazione non poteva mancare l’istrionico Franco Orlando, nella qualità di Giudice di gara, con l’assistenza precisa, puntuale e veramente insostituibile di Chiara Ammirata.
Direttore di gara Micio Rungo, indimenticabile atleta ed autentico gentleman, oggi Presidente – così come già detto – del citato sodalizio.
Nonostante la forte perturbazione dei giorni precedenti insistente in tutta la Sicilia, il mare sarà calmo con un’ottima visibilità: circa 20 metri.
La temperatura dell’acqua è in linea con il periodo: 16/17 gradi.
Probabilmente per via dei marosi dei giorni precedenti, spinti da correnti provenienti da nord, nei primi metri d’acqua erano presenti molti celenterati.
La partenza, puntualmente avvenuta alle ore 8:00, è stata agevole ed ordinata, grazie ad una puntuale ed efficiente organizzazione.
Il mare è calmo con una insignificante sbattitura, il cielo è terso e non soffia vento, ci sono tutti gli elementi per essere definita una giornata quasi estiva.
Dopo pochi minuti dalla partenza il mare si dipinge di colorati palloni/plancette segnasub che si apriranno come un fuoco d’artificio: chi andava in direzione del faraglione, chi verso sud in direzione di Capo Grosso e chi, invece, si manteneva nella grande baia, il tutto in un autentico spettacolo cromatico.
Il campo di gara sufficientemente vasto (più di tre chilometri di mare ed ideato proprio da Micio) andava da Punta dello Scoglietto posto a nord, sino a Capo Grosso limite sud.
Il paesaggio è di rara bellezza, giustamente battezzata dall’indimenticabile Mike Bongiorno come l’isola più bella delle Hawaii, posta però al centro del mediterraneo.
Le colline vulcaniche con i fumaroli fumanti alle spalle degradano repentinamente sul mare, lasciando vedere una colorita macchia mediterranea e creando paesaggi di raro riscontro paesaggistico. Vulcano è oggettivamente tra le più belle isole del Mediterraneo.
La morfologia del fondale è costituita da roccia vulcanica, posidonia, sabbia e pietroni che degradano, secondo i punti, repentinamente verso profondità impegnative.
Durante la gara nessun inconveniente si è verificato, grazie anche ad un insuperabile controllo in mare.

Infatti l’assistenza in acqua è stata assicurata dalla professionalità di Antonio La Greca, dal tecnico iperbarico Marco Malpieri (figlio dell’indimenticabile Dr. Massimo Malpieri autentico caposcuola della medicina iperbarica nazionale ed ancor oggi non sufficientemente ricordato), dal medico Dr. Annunziata Petrelli, dai sommozzatori di soccorso dell’OTS del Lipari Diving facenti capo a Mirko Mola, ed infine la presenza del presidio di primo soccorso di Marina Corta di Lipari.
L’assistenza nautica è stata affidata a Daniele Ziino.
Va doverosamente riconosciuto che tanta meticolosità e puntualità non si riscontrano neppure nelle gare di livello superiore.
Micio Rungo, con uno specifico gommone motorizzato, ha spaziato lungo tutto il periplo del campo di gara, con sempre in mano il binocolo, utilizzando – come valore aggiunto – la sua superba esperienza di vecchio agonista.
A fine gara alle ore 12:30, dopo quattro ore e mezza di saliscendi continui ed ininterrotti, dove nessun atleta si è risparmiato, ben 23 atleti riusciranno a portare qualcosa a peso, mentre solo 8 avranno il cavetto porta pesci desolatamente vuoto o con pesci non a peso.
Il severo ago della bilancia delibererà che, con 5 prede valide per 4 specie diverse (sarago, tordo, salpa e 2 cefali di cui uno di circa kg. 1,5) e 5621 punti, Claudio Marconcini si aggiudicherà – a mani basse – la gara.

Il campione reggino pescherà prevalentemente lungo tutto il perimetro posto a sx della baia, sommozzando da un metro sino ai 20 metri con un ritmo forsennato, sposando una classe senza eguali.
Claudio, autentico alfiere del circolo Mimmo Arena di Palmi (RC), il cui Presidente per molti anni è stato l’indimenticabile Ninni De Bruno, ha uno stile di pesca elegante, razionale, molto fruttifero ed è imbattibile nel leggere al meglio la gara.
E’ un ragazzo perbene come pochi se ne vedono in giro.
E’, tra l’altro, assai modesto e riservato, qualità non sempre presenti nel nostro ambiente. Di atleti di tal caratura ne vorremmo vedere più spesso.
Marconcini, già atleta 2° categoria, lo scorso anno è stato convocato ai Mondiali di Arbatax come riserva e meritatamente premiato, unitamente a tutta la squadra italiana, con la medaglia d’oro per il lusinghiero risultato ottenuto.
Ai fini della classifica della zona 10, per la ragione anzidetta, la vittoria passa al secondo classificato.
Secondo, ma primo così come testé detto, sarà Ciccio Drago, il ragazzone di Acireale che gareggia per i colori dell’ASD Pesca & Apnea Sicilia, con tre prede di buon taglio (tre specie diverse: marvizzo, cefalo e sarago) per 4.265 punti.

Il bravo atleta acese ha impostato benissimo la gara, pescando alla sua maniera, cioè con una velocità di esecuzione che difficilmente si riscontra nel panorama agonistico nazionale, un tuffo dopo l’altro con un ritmo indiavolato.
Ed a tal riguardo voglio descrivere un episodio avvenuto nella prima ora.
Il giorno prima (sabato) Drago, utilizzando l’acquascooter per l’ispezione del campo di gara, così come hanno fatto molti altri atleti, ha modo di notare dei profondi spacchi lungo la parete, a suo dire molto interessanti, che dalla superficie arrivavano sino a circa 10/12 metri, posti lungo il lato sx della spiaggia prima del faraglione.
Orbene, partito sparato il giorno della competizione proprio verso tale direzione, li ispeziona tutti con la sua comprovata meticolosità, ma li trova desolatamente vuoti. Allora si sposta più avanti, in direzione della Punta dello Scoglietto e lì cattura, in soli 10/12 metri d’acqua, un marvizzo di circa 6/7 etti. Sono trascorsi meno di 50 minuti.
Ma ha un presentimento. Ritorna indietro dove era stato prima e trova in uno di questi spacchi appena descritti un atleta che, sicuramente attardato, li sta ispezionando con la torcia.
I due evidentemente si conoscono e il buon Ciccio invita l’amico a non perdere tempo atteso che gli stessi sono stati dal medesimo già abbondantemente attenzionati.
Questi, invece, dice di aver avuto per ben tre volte a tiro un bel cefalo, di almeno 6/7 etti, ma che il pinnuto, molto spaventato, era uscito dallo spacco in una non ben definita direzione.
A questo punto Drago, con una lucidità senza eguali, intuisce che la successiva fenditura – posta una decina di metri più a destra – avrebbe potuto ospitare il muggine fuggitivo.
A questo punto, con pochi colpi di pinna e soli tre/quattro atti respiratori, si tuffa subitaneamente verso la base dello spacco, posto accanto a quello già descritto, e trova il cefalo fermo, la cattura non ha storia.
Questo episodio va raccontato non tanto per l’abilità del Drago nel catturare la preda testè narrata, ma per l’incoraggiamento ricevuto dall’atleta che si è visto “soffiare” la preda, che così dirà: …dai Ciccio continua così e vedrai che oggi farai molto bene!
Parole profetiche e ben auguranti non potevano meglio essere spese.
Dalle pacche che i due si sono reciprocamente scambiati in acqua, appena dopo la cattura del citato muggine, si intuisce che il ragazzo di Acireale è ben voluto da molti atleti.
Con il secondo posto, che come già detto equivale ad un primo, Drago è al momento in testa nel X settore, con 2 primi ed un terzo posto.
E questo a dispetto di qualche “santone dell’ambiente” che lo scorso anno lo ha definito ancora immaturo ed impreparato ad affrontare i Campionati Italiani di seconda categoria.
Terzo, ma sensibilmente distaccato, con tre prede e 3227 punti, Gioacchino Del Bono sempre della ASD Pesca & Apnea Sicilia.

Quarto, ad un soffio dal terzo, con due prede per 3.105 punti, Ivan Abbate.

Quinto, con tre prede, due specie, con 2.889 punti il calabrese Giuseppe Piccoli.
Sesto, con due prede e due specie diverse per 2.764 punti, Salvatore Raciti, il ragazzo è alla sua prima gara e l’incoraggiamento è un atto dovuto.
Settimo il veterano Giuseppe Aiello con tre prede, due specie e 2.465 punti.
Ottavo Roberto Salmeri, attuale Presidente del circolo Mimmo Arena di Palmi, che ha brillantemente costruito una scuola di atleti di indiscusso valore.
Le due prede sono poca cosa rispetto agli applausi ed ai consensi ricevuti da tutti i presenti. Roberto è un validissimo garista, assai stimato nell’ambiente, sempre silenzioso ed ha il merito di aver “tirato su” tra le giovani covate del suo sodalizio un certo … Claudio Marconcini: scusate se è poco.

Vanno doverosamente menzionati anche gli atleti più giovani alla loro prima esperienza agonistica: Matteo Milazzo con un incoraggiante 20° posto ed Alessandro Luppino di soli 19 anni che a fine gara, molto demoralizzato, confesserà di non aver sparato neppure un colpo; entrambi questi giovani sono del circolo Cacciatori Subacquei di Messina.
Al 16° posto troviamo Sarino Ivaldi, sempre del circolo messinese, l’atleta più anziano che con i suoi 68 anni ha dimostrato a tutti, ove mai ce ne fosse bisogno, che è un atleta veramente…inossidabile. Bentornato fra noi Sarino, sei l’espressione più genuina ed autentica della pesca sub nazionale. Siamo in tanti a volerti bene, continua così.

Discorso diverso per l’atleta di Lipari Antonio Li Donni, superlativo conoscitore dei luoghi e profondista come pochi in Italia.
Questo ragazzo ha intentato per gran parte della gara a cercare le mire di un grosso grongo in soli…44 metri d’acqua!

Tale scelta, sebbene atleticamente di grandissimo pregio, è risultata purtroppo inconducente, infatti alla fine ha fruttato al profondista in parola solo un tordo, tra l’altro anche sottopeso.
E’ evidente che il ragazzo, con delle potenzialità straordinarie, è vittima – unitamente a molti altri – di un modus operandi, cioè la ricerca della profondità a tutti i costi, che andrebbe certamente rivisto. Emulare certi campioni non sempre è una scelta vincente. Marconcini e Drago ne sono l’esempio concreto.
A tal riguardo voglio ricordare ai più le parole del compianto Rodolfo Betti (Marò) che soleva dire: …in gara il piatto della bilancia premia – in egual misura – un grammo di tordo od un grammo di dentice. La bilancia pesa solo grammi e non metri…
Pensiero saggio che troppo spesso i giovani …perdono di vista.
Questo, in estrema sintesi, è il resoconto della competizione.
Mi sia concesso però fare, come mia abitudine, delle personali osservazioni sulla gara.
Micio Rungo e Pietro Lanzafame meritano il plauso di tutti noi in quanto organizzare oggi in Italia una gara di pesca sub è cosa assai ardua, farla in piena emergenza COVID risulta quasi impossibile.
Se si aggiunge, infine, che la gara è stata svolta in un’isola con tutte le difficoltà logistiche e, soprattutto, di mentalità degli isolani (in molti hanno fatto a gara a creare problemi agli organizzatori…), lo sforzo diventa oggettivamente ciclopico!
Ebbene il citato duo è stato semplicemente superlativo, con questa gara hanno dimostrato di essere già pronti per organizzare una manifestazione di altissimo livello.
Lo stesso Marconcini, veterano di gare nazionali ed internazionali, si è complimentato per l’organizzazione definendola semplicemente magistrale.
Sono dell’avviso che di organizzatori seri, volenterosi e preparati come Micio Rungo e Pietro Lanzafame, bisognerebbe averne almeno uno in ogni regione.
Va inoltre doverosamente ricordato che alcuni atleti di indiscusso spessore atletico, nonché ottimi conoscitori dei luoghi, hanno consegnato il porta pesci desolatamente vuoto, fra questi Giuseppe Mercurio, attuale Campione Italiano a Squadre, il palermitano Giuseppe Cardella (meglio noto come il re delle orate), o con una sola preda: come Juan Vincente Polizzi, Davide Fontanetta, Fabio Imbrocè, Fabio Giaquinta e Giuseppe Fasone (quest’ultimo in verità uscito dall’acqua quasi subito per difficoltà di compensazione). Questo a riprova che tutti i campi di gara sono ormai molto difficili.

Discorso a sé meritano le atlete presenti alla manifestazione: Maria Fanito, attuale Campionessa Italiana e medaglia di bronzo con la nazionale ai Mondiali, ed Emanuela De Lullo.
La prima, con un grongo di oltre tre chili e mezzo lungo quasi quanto la medesima (preda più grossa della gara), è arrivata 18°, mentre alla seconda la dea bendata non ha sorriso: infatti verso la conclusione della gara, in soli due metri d’acqua, ha individuato una splendida spigola, stimata oltre il chilo e mezzo che le è sfuggita per un soffio; con detta preda la simpatica Emanuela sarebbe stata sicuramente tra i primi dieci classificati.

La De Lullo, con il marito Paolo sempre presente nelle manifestazioni, e la Fanito sono un valore aggiunto alle manifestazioni sportive.
Nella classifica simbolica, e quindi non ufficiale, le nostre ladies sono risultate le atlete più applaudite, sia per la sportività che per la simpatia che tutti “i maschietti” hanno riconosciuto alle stesse.
Il pescato è stato, considerata la stagione e le condizioni avverse dei giorni precedenti, notevole, oltre i 20 chili (cefali, saraghi, tordi, corvine e qualche serpentone).
Il tutto è stato devoluto in beneficienza, dopo attento esame del veterinario indicato dalla ASL, al prelato di Vulcano che ne avrebbe disposto a proprio piacimento.
La manifestazione si è svolta in un clima di assoluta correttezza e sportività, all’insegna – per dirla proprio alla romana – del volemoce bene, grazie anche ad una direzione veramente precisa e puntuale ed una organizzazione oggettivamente superba.
La premiazione è stata assai ricca con coppe ed attrezzature sino al 10° classificato, e con sorteggio di altri premi per coloro che non erano rientrati tra i primi dieci.

Per la riuscitissima manifestazione, oltre ai citati Rungo e Lanzafame ed i loro fidati collaboratori, meritano il dovuto spazio gli sponsor che hanno permesso la felice riuscita di questa manifestazione.
Senza voler far torto a nessuno, un plauso di autentica riconoscenza va rivolto alla MVD, nota azienda greca, in capo a Manolis Valis.
Sino ad oggi, per propria scelta aziendale, la MVD non aveva mai sponsorizzato manifestazioni e/o atleti, salvo anni orsono Beppe Fasone del circolo di Palmi che è stato, per un breve periodo, lorotestimonial.
Grazie anche all’intervento di Angelo Russello, manager di detto marchio, che ha creduto nel progetto “una gara di pesca sub a Vulcano dopo 27 anni” è stato possibile concretizzare la manifestazione, supportando direttamente la logistica e l’organizzazione, e fornendo – tra l’altro – splendidi arbaleteper i primi due classificati.
Scrivo quanto sopra perché ho letto negli occhi degli organizzatori una riconoscenza ed una gratitudine oggettivamente palpabile, e questo è la prova provata delle straordinarie qualità umane dei soggetti in parola.
Ho motivo di credere che la MVD ha ben investito in detta manifestazione, un ritorno di immagine sono sicuro che è già arrivato.
Last but not least: abbiamo potuto notare nei due giorni della manifestazione qualche sbavatura da imputare esclusivamente agli imprenditori isolani.
Infatti, pur essendo in un periodo di bassa stagione, i titolari dei B&B, saputa della manifestazione, hanno inspiegabilmente fatto lievitare i prezzi, offrendo tra l’altro un servizio – rapportato al prezzo pagato – oggettivamente scadente.
Stesso discorso vale per i ristoratori.
Così come non è accettabile pagare al bar un caffè espresso € 3,40 e non ricevere neppure lo scontrino fiscale…
La Sicilia per il clima che possiede, per la bellezza paesaggistica e la ricchezza monumentale deve puntare principalmente sul turismo che faccia autentica impresa, e quindi occupazione, diversamente si creano solo attività economicamente inconducenti, da …”mordi e fuggi”.
Senza una auspicabile e concreta sterzata di intenti, la Croazia – solo per fare un esempio – sarà sempre più gettonata dai vacanzieri italiani e stranieri.
Le Eolie sono sicuramente isole di rara bellezza, ma il modus operandi di alcuni operatori turistici è certamente da rivedere.
Buon mare a tutti.
Gigi Anastasi
