
Lazzaro/Motta San Giovanni (RC) – 1° Trofeo Tecnomare
Domenica 23 maggio 2021, nelle acque di Lazzaro Comune di Motta San Giovanni, provincia di Reggio Calabria, si è disputato il 1° Trofeo Tecnomare, ultima gara nazionale di qualificazioni valida per il 9° settore (Calabria e Basilicata).
Va preliminarmente detto che, con la normativa vigente in Italia, organizzare gare di pesca subacquea è cosa assai difficile in quanto la burocrazia svilisce anche i più volenterosi, diventa però quasi impossibile in questo momento storico di Covid 19.

Ebbene la società organizzatrice, A.S.D. Apnea Reggio Calabria, vi è riuscita benissimo, superando mille difficoltà burocratiche, e mettendo – come valore aggiunto – una disponibilità ed una cortesia di altri tempi, in testa l’infaticabile Presidente Giuliano Costantino che ha dato l’anima per poterla portare a termine, visto lo slittamento – non imputabile al medesimo – che si era verificato lo scorso aprile.
E’ risaputo che lo scenario paesaggistico della costa di Lazzaro è luogo di rara bellezza per via di uno splendido arenile. La roccia è costituita prevalentemente da calcari dolomitici che creano in alcuni punti pareti rocciose: Capo d’Armi visto dal mare è imponente, e con il sovrastante faro sembra salutare la Sicilia, i Peloritani e l’Etna.
In acqua i fondali sono morfologicamente assai variegati, risultano costituiti da pietre accatastate, lastroni e grotto misto a sabbia con qualche sparuto ciuffo di posidonia, insistendo un po’ più fuori agglomerati rocciosi isolati molto interessanti ma negati ai più per la notevole profondità (oltre i trenta metri).
La batimetria, visto che si è in prossimità dello stretto, è prevalentemente molto ripida.
All’appello sono risultati 23 gli atleti provenienti dalla regione Basilicata, dalla Sicilia e, neanche a dirlo, da ogni angolo della regione Calabria, tutti – con la massima lealtà e con la dovuta correttezza – si sono dati battaglia nelle 4 ore a disposizione (dalle ore 8:30 sino alle ore 12:30).
Il campo di gara escludeva il Capo dell’Armi per specifico divieto del Comune (una frana del 2019 rende ancora pericolosa la balneazione), e si sviluppava lungo il Lungomare Cicerone un tratto di mare molto ampio, circa due chilometri e mezzo, e variegato nella sua tipologia.
La partenza, puntuale ed ordinata, si è avuta alle 8:30 da una delle tante spiaggette, sotto l’attento occhio degli organizzatori.
Il cielo era limpido e soffiava un leggero vento di ponente, l’acqua aveva una modesta visibilità nell’ordine di circa 7/8 metri, mentre la temperatura dell’acqua era in linea con il periodo, 17/18 gradi, sostenuta invece la corrente che rendeva tutto più difficile.
Dopo pochi minuti dalla partenza il mare si dipingeva di colorati palloni segnasub/plancette che si aprivano come un fuoco d’artificio, chi andava in direzione Reggio e chi, invece, in direzione Capo dell’Armi: un autentico spettacolo cromatico.

I fondali richiedono arbalete corti (60 – 75), montati la maggior parte con la fiocinetta, salvo pescare all’agguato o all’aspetto, ma solo in questo caso l’arbalete medio/lungo è d’obbligo.
La pesca è stata prevalentemente in tana, tuffo dopo tuffo, senza sosta e con ritmo sostenuto, cercando di ispezionare anche i più modesti spacchi che, qualche volta, offrivano riparo agli smaliziati pinnuti.
E’ da rimarcare che l’organizzazione è stata superba, sia a terra che in mare, con un servizio di vigilanza di gommoni eccellente (ogni gommone aveva un sub munito di autorespiratore per eventuali soccorsi).
Va doverosamente detto che anche gli atleti hanno correttamente fatto la loro parte, mantenendo un fair play encomiabile, infatti nessuna contestazione e/o reclamo è giunto al puntuale ed esperto Giudice di Gara, Tonino De Simone di Catanzaro, già presente a Maratea, a Formicoli ed in ogni angolo della regione Calabria dove si svolgono gare di pesca sub.

Alle 12:30, nel rispetto del termine assegnato, tutti gli atleti risultavano rientrati.
Diciamo subito che, per buona pace degli ambientalisti, e sempre in ossequio del rigoroso regolamento gare FIPSAS, di pesce non ne è uscito molto, tant’è che i carnieri migliori erano costituiti al massimo da cinque/sei/sette pezzi.
Il totale complessivo del pescato di 23 atleti, con 12 classificati e quindi 11 cavetti vuoti, superava di poco una decina di chili, costituto prevalentemente da saraghi, labridi, tordi, una splendida orata, due barracuda, diversi cefali e molti pesci pappagallo (marzapane); certamente meno, molto meno di quanto può prendere una paranza di pescatori in una notte.
Detto ciò, facciamo una breve descrizione della gara.
Tra i calabresi è presente il nazionale Claudio Marconcini il quale, con encomiabile discrezione sportiva (è un fuori classifica in quanto già classificato), darà lustro alla manifestazione, cogliendo anche un superlativo primo posto.

All’inizio Claudio pescherà in acqua bassa, prevalentemente all’agguato, catturando subito una orata di poco meno di un chilo (che sarà premiata come la preda più bella) ed un barracuda di circa kg. 1,4.
Poi raggiungerà una zonetta, da lui ben conosciuta, intorno ai 15 metri che scende ripidamente sulla sabbia oltre i 20 metri, e lì completerà il carniere con altri tre pappagalli che gli daranno la certezza della vittoria.
Pur avendo assicurato nei giorni precedenti la propria presenza, sarà invece assente il vessillo nazionale della pesca sub in rosa, quella Maria Fanito che, da diversi anni con la sua bellezza e simpatia, dà un autentico tocco magico alle gare a cui partecipa.
Anche Ernesto Guzzo, atleta storico di questa regione, sarà assente per problemi fisici alla schiena. Assente giustificato anche Raffaele Lo Prete.
Nutrita ovviamente sarà la partecipazione di tanti validi atleti calabresi, tutti di indiscusso spessore agonistico, e più segnatamente: Pino Aiello, Roberto Salmeri, Beppe Fasone, Luigi (Gigi) Madia, Davide Procopio, Davide (Dandy) Fontanetta, Andrea Sergi, Domenico Sacco e tanti altri ancora.
I siciliani sono presenti con atleti in cerca di punti, in testa il bravo e regolare Giuseppe Cardella dell’ASD I Love Pesca Sub Palermo, Giuseppe Di Noto dell’ASD Nuoto Sub Siracusa, e Francesco (Ciccio per gli amici) Drago della neocostituita ASD Pesca & Apnea Sicilia di Acireale.
Cardella e Drago gareggeranno alla ricerca di un piazzamento importante per migliorare la classifica nella propria zona e, quindi, tentare di qualificarsi per i Campionati di 2° Categoria che si terranno a Terrasini il prossimo settembre; mentre Giuseppe Di Noto risultava essere – prima della gara – l’ultimo dei qualificati, il siracusano parteciperà per tentare di migliorare il proprio piazzamento nella classifica generale del 10° settore e tentare di tenere distanti i rivali.
Stesso discorso vale anche per il simpatico e bravo Gigi Madia dell’ADPS Mimmo Arena di Palmi che, alla vigilia della manifestazione, risultava essere il primo dei non qualificati.
In ordine alla partecipazione di atleti già qualificati, che impreziosiscono la gara innalzando con la loro presenza il tasso tecnico, voglio riportarvi una breve intervista fatta nell’immediato dopo gara ad un giovane atleta calabrese, del quale adesso mi sfugge il nome, alla sua prima esperienza agonistica.
… “Verso metà gara, e per oltre un’ora, mi sono trovato – per puro caso – a pescare vicino a Claudio Marconcini, eravamo poco distanti e qualche volta anche quasi spalla a spalla, l’ho riconosciuto per il logo della muta. Nel vederlo operare sono rimasto incantato, ha una eleganza senza pari, sino ad oggi non avevo mai visto nessuno scivolare in acqua in tal modo, sembrava un vero pesce, sfoderando apnee interminabili. Pescava all’aspetto i pappagalli con un arbalete 110 in carbonio, doppio elastico da 14 mm, prendendone diversi. Mi sembrava di sognare nel trovarmi al cospetto di tanto spessore agonistico, mi sentivo di essere ad un assoluto, fino ad oggi lo avevo ammirato solo nella rivista PescaSub. Io l’ho seguito anche quando si è spostato a terra. Infatti in poca acqua ha tentato all’aspetto la cattura di qualche cefalo, ma risultando troppo positivo inseriva dei sassi tra il pantalone ed il bermuda per migliorare l’assetto. Da campioni di tal natura c’è tanto, ma tanto, da imparare. Una sensazione unica che mai riuscirò a dimenticare; questa gara rimarrà per me un indelebile ricordo. Sarebbe auspicabile che questa esperienza potessi riviverla ancora, magari con latri atleti di pari spessore …”
Orbene, prendendo spunto da questa schietta e genuina riflessione, va doverosamente rimarcato quanto sia importante e costruttivo per i giovani, per un felice prosieguo agonistico di questo sport, la presenza in gara di atleti di livello tecnico superiore: quindi bravo Marconcini che, con la sua indiscussa bravura, ha regalato – soprattutto a chi è meno esperto – forti ed indelebili emozioni, oltre ad avere ovviamente elevato il tasso tecnico.
Sono questi gli atleti, autentici campioni di stile e di modestia, che vorremmo incontrare più spesso nelle manifestazioni sportive.
A fine gara la vittoria, così come già scritto, l’ha spuntata Claudio Marconcini con uno splendido e variegato carniere per 5.021 punti, secondo Ciccio Drago con sette pezzi (pappagalli) per 3.885 punti, terzo il regolare Beppe Cardella con quattro pezzi per 3.450 punti, quarto Giuseppe Di Noto con tre pappagalli e 3.238 punti, quinto il bravo ma sfortunato Gigi Madia con 2.415 punti, seguono altri sette atleti, come da classifica allegata.

Il superbo piazzamento di Ciccio Drago dell’ASD Pesca & Apnea Sicilia, primo in quanto Marconcini è già qualificato, gli permette di scavalcare in classifica Giuseppe Di Noto e staccare, in tal modo, il pass per Terrasini.
Questo ragazzo, al suo primo anno agonistico, disputando solo tre gare di qualificazione su cinque (un 2° a Trapani, un 4° a Formicoli ed un 1° oggi), ha raccolto il plauso e le congratulazioni di tutti gli atleti che in acqua lo hanno visto operare, all’unanimità dicono tutti di lui: è bravo ed ha grinta e fiuto da vendere, sicuramente in futuro farà molto bene.

L’augurio è che l’imponente ragazzone di Acireale, autentico alfiere dell’ASD Pesca & Apnea Sicilia, possa fare ancora meglio, mantenendo sempre il basso profilo che sino ad oggi lo ha contraddistinto.
Il pranzo, la relativa pesatura e la premiazione, si sono svolti nel Circolo Nautico di Reggio.
Dopo questa ultima gara, i due posti a disposizione del 9° settore (Calabria e Basilicata), per la qualificazione al Campionato Italiano di seconda categoria, sono così composti:
- Pino Aiello con un 1° – 1° – 2° posto = 4 punti
- Roberto Salmeri con un 1° – 2° – 2° posto = 5 punti
- Gigi Madia con un 1° – 2° – 2° posto = 5 punti, primo dei non classificati.
E’ un gran peccato che la partecipazione ai richiamati campionati possa essere riservata solo a due atleti: questa area geografica, forse come nessuna altra parte d’Italia, sta conoscendo una effervescenzaagonistica senza eguali.
Per il 10° settore (Sicilia) la qualificazione ai prossimi Campionati Italiani di Seconda Categoria dovrebbe essere così composta:
- Dario Ponzio con un 1°, 2° e 3° = 6 punti.
- Nicola Riolo con un 2°, 2° e 3° = 7 punti
- Ciccio Drago con un 2°, 4° e 1° = 7 punti
- Giuseppe Di Noto = primo fra i non qualificati
E’ auspicabile che, già dalla prossima stagione agonistica, la Federazione possa concedere a questi settori (9° e 10°) un numero maggiore di atleti per le qualificazioni nazionali.
Ricco il monte premi, con coppe ed articoli sportivi per tutti i classificati.

Complimenti ancora agli organizzatori ed all’infaticabile presidente Giuliano Costantino per questa riuscitissima manifestazione, ed arrivederci all’edizione del prossimo anno, speranzosi di vedere una partecipazione di atleti ancor più nutrita.
E, dulcis in fundo, un plauso ed un ringraziamento personale vanno riservati a Sarino Ivaldi del gruppo messinese che, da superlativo atleta ed amante come pochi di questo sport, ha voluto presenziare facendo le riprese esterne della gara.

Alla prossima stagione agonistica e buon mare a tutti.
Gigi Anastasi