
Duilio Marcante: il padre della subacquea italiana
Parlare oggi di un pioniere così autorevole, autentico padre della subacquea italiana e fors’anche di quella mondiale, è oggettivamente cosa veramente ardua.
Diventa ancor più difficile se la penna è quella del signor nessuno, cioè la mia, ma ci voglio provare o, quantomeno, tentare di scrivere qualche flash.
I più lo ricorderanno sicuramente come il Direttore, severo ed inflessibile ma sempre corretto, della Scuola di Immersione di Nervi.
Per completezza espositiva va però detto che Marcante ha lavorato anche, con grande impegno ed autorevolezza, nel settore della ricerca e delle attrezzature subacquee, grazie alla collaborazione avuta con l’amico Egidio Cressi, quest’ultimo conosciuto ad un incrocio di una strada di Genova nel 1945: Duilio Marcante era, in quel momento, nella veste di … vigile urbano.
Per la sua straordinaria competenza, nel corso degli anni, ha avuto diversi e prestigiosi incarichi in seno al CONI essendo stato, tra l’altro, anche Presidente del settore subacqueo della Federazione Italiana della Pesca Sportiva e delle Attività Subacquee.

Detto ciò, ai più voglio suggerire, per loro opportuna conoscenza, la lettura del libro Storia delle Attività Sportive Subacquee, scritto a quattro mani dallo stesso Duilio Marcante e dalla giornalista Maria Teresa Muccioli e pubblicato dall’editore Olimpia nell’85 qualche settimana dopo la sua dipartita.
E’ una esposizione precisa e puntuale della subacquea sin dalle origini, con un rigore storico che solo il grande Marcante poteva dare.
Evidenzio inoltre che nella copertina si vede Duilio, con l’ARO (attrezzo a lui tanto caro), che ha appena catturato un bel sarago con un fucile a molla (folgore?), siamo immediatamente dopo la guerra, probabilmente negli anni 48/49.
Per completezza espositiva ricordo che in quel momento storico (anni ottanta) per i più era di moda nascondere le proprie origini di pescatore sub, infatti non faceva status pubblicare vecchie foto con pesci catturati.
E’ di tutta evidenza che questa forma mentis, invece, non apparteneva al grande Duilio Marcante, e la foto della copertina è la prova provata del suo essere, sempre sincero e coerente, senza possedere mai dietrologie di sorta.
Il testo, molto scorrevole ma assai autorevole, così come era nel suo stile, è una carrellata, precisa e puntuale, della storia della subacquea italiana.
Si parte proprio dalla caccia per arrivare alle organizzazioni, ai pionieri che iniziarono, all’attività sportiva, all’attività scientifica e da ultimo alla didattica.
Ed a proposito della rettitudine di quest’uomo voglio raccontare un aneddoto che, in qualche modo, focalizza il personaggio e l’ambiente della subacquea.
Negli anni sessanta in una città italiana, rimango volutamente molto vago per ragioni di bon ton, fu fondata una delle tante scuola subacquee sotto l’egida dell’allora FIPS.
Ebbene, dopo la chiusura del primo corso, gli organizzatori che qui chiameremo il gatto e la volpe, ritennero opportuno invitare Duilio Marcante per la consegna dei brevetti.
E’ di tutta evidenza che una presenza così autorevole avrebbe dato loro, e quindi alla scuola, molta visibilità ed autorevolezza.
Neanche a dirlo Duilio glissò l’invito per precedenti impegni professionali.
I soggetti in parola, pur di raggiungere il loro obiettivo, non si persero d’animo: insistettero senza alcuna tregua sino al punto da raccogliere il consenso di Marcante, più per autentico sfinimento che per merito degli stessi e/o della loro causa.
Orbene, arrivò all’aeroporto di questa città italiana e fu accolto, neanche a dirlo, con grande ossequio e servilismo, dal gatto e dalla volpe in persona.
Duilio, uomo schietto e sincero come pochi, dall’alto di una intelligenza senza pari ed avendo già intuito la tipologia dei suoi interlocutori, chiese espressamente subito, senza concedere loro dialoghi privati da salotto, di poter riabbracciare un vecchio sub della prima ora (1946), atteso che si trovava nella città di questo.
Neanche a dirlo fu immediatamente accontentato.
Con il suo carattere genuino e schietto oltre ogni dire, tipico degli uomini semplici ma grandi, si intrattenne solo con l’antico compagno di mare, al quale lo univa una antica, sincera e, soprattutto, disinteressata amicizia subacquea.
I due vecchi amici ebbero modo di rinvangare i tempi che furono: tra risate, aneddoti e pacche sulle spalle.
Il gatto e la volpe, forse intimoriti dall’autorità di Marcante, rimasero ammutoliti nel vedere il grande Duilio Marcante avere genuino riguardo e stima del vecchio amico subacqueo conosciuto nel 1946. Non possiamo escludere che entrambi abbiano pensato: …”e chi lo avrebbe mai immaginato che il “sub 46” fosse così amico di Marcante”!?!
Dopo il commiato con l’amico – sincero e vero -, Duilio Marcante candidamente chiese di essere riaccompagnato subito all’aeroporto perché la sua missione si era conclusa e l’aereo era ormai prossimo alla partenza.
Concludo dicendo che quel gatto e quella volpe non ebbero più l’onore di averlo ancora come ospite (posso immaginare, ma lo tengo solo per me, cosa avessero voluto chiedere a Marcante) invece, i due veri amici, come sempre, continuarono a scriversi per le feste comandate sino alla dipartita del primo.
Racconto questo episodio, certamente insignificante, ma realmente accaduto, solo per far conoscere ai più l’onestà intellettuale di un uomo veramente speciale ed unico, incapace di qualsiasi compromesso, e – già allora – troppo onesto e corretto.
Orbene, a questo punto, come da un cilindro magico, anziché riproporre vecchi articoli tecnici del grande Maestro della Subacquea Italia, o altri aneddoti accaduti lungo questa penisola, riesumo invece una Sua poesia, pubblicata su Pescasport n. 12 dicembre 1955, dove Duilio Marcante, il severo ed inflessibile ma sempre giusto Direttore della Scuola di Nervi, è nella inedita veste di … poeta innamorato.

La poesia, intitolata Manuela (probabilmente un amore di gioventù), appartiene alla raccolta di ricordi della cala sotto il monte.
Da oltre cinquant’anni leggo questo lavoro con insaziabile piacere, e non me ne voglia male il grande Duilio, che già da sette lustri nuota nel grande Blu, se qualche volta mi sono permesso di recitarla ad una bella ragazza, naturalmente … accreditandomi la paternità della poesia! Chiedo venia pubblicamente di ciò al padre della subacquea italiana.
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Manuela
Guardasti quel granchio dubbioso
Che presso la roccia saliva
Tentando guardingo la riva…
Dicesti “Ma guarda quel Coso
Che annaspa: cammina ritroso”.
“Quel Coso – t’illusi Manuela –
Un giorno era un giovane bello;
non credi?” “Tu scherzi, ma quello…”
“Ma è vero”. Guardavo una chela
Che alzata sembrava una vela.
Non credi? – mi feci vicino –
E’ solo una favola antica,
antica ma bella… L’aprica
montagna odorava di pino
e sopra aleggiava il destino.
“Un giovane amava una bella
Fanciulla, ma aveva timore
e non le parlava d’amore,
taceva e l’amava, ma quella
l’amava e attendeva, zitella.
Se solo le andava d’accanto
il povero amante arrossiva
e lei trepidava, ma priva
d’un segno d’amore soltanto
l’amore annegava nel pianto.
Si dice che un Nume pietoso,
pietoso per modo di dire,
vedendo la bimba soffrire
con un sortilegio tortuoso
mutò il giovanotto in quel Coso.
E adesso Manuela tu vedi
Che il granchio ti sembra indeciso
e avanza di fianco, – un sorriso
le venne alle labbra, ai suoi piedi
giocava la spuma – mi credi?”.
“Così – ti conclusi la fola
Guardandoti ambiguo negli occhi –
È questo un destino da sciocchi.
Un granchio! Che brutta parola…
E tu rimanesti qui, sola”.
Ti misi a disagio, sul mare,
confusa guardasti una vela
lontana…Ricordi Manuela,
che tanto sapevi donare
ed eri sì dolce a baciare?
Duilio Marcante

Grazie impareggiabile Duilio, sei stato una delle figure più autorevoli e limpide che la subacquea italiana abbia mai avuto.
I posteri ti saranno eternamente grati per quello che hai trasmesso a tutti noi.
Sono certo che stai nuotando sereno, insieme a tanti altri amici, nel grande immenso blu. A bientot padre della subacquea italiana!
Gigi Anastasi
