
Campionato italiano per Società 2019: una scorpacciata di pescasub
Quando ero poco più che un ragazzino, arrivate le vacanze estive, si andava in giro per le campagne e se per caso trovavi un albero di ciliegie, il gioco era farne bottino e riempirsi le mani e la pancia.
Nel weekend di gara del Campionato per Società, ho rivissuto, di nuovo, quello stato d’animo di quand’ero ragazzino!
Una ciliegia matura a sufficienza è un frutto dolcissimo, come lo può essere un campionato del nostro sport preferito se riesci a viverlo a contatto con tutti i protagonisti, dagli organizzatori agli atleti. E soprattutto se finalmente riesci a vivere “dal vero” delle amicizie magari iniziate nella MATRIX di Facebook.
Sono tornato domenica 29 settembre dalla trasferta di Trabia, dopo due giorni di full immersion nel mondo dell’agonismo nazionale della pescasub. STANCO….perché sono stati giorni dai ritmi frenetici e perché i quasi 40 giorni di lavoro alla comunicazione di “avvicinamento” al Campionato sono stati impegnativi.
Certo poca cosa, la mia stanchezza, rispetto a quella che si leggeva sul volto dell’ottimo organizzatore dell’evento, Marco Sciascia, il padrone di casa. Un ragazzo dalla straordinaria energia, motivato dalla grande passione per questo Sport. Marco si è speso fino allo stremo delle forze per la riuscita di questo Campionato e lo ha fatto alla grande! Infaticabile: dagli inizi di agosto a venerdì 27 ci siamo sentiti praticamente ogni giorno, e vi posso garantire che ha lavorato alla grande! Dalla burocrazia di gara ai rapporti con gli sponsor, dalla logistica del Campionato alla collocazione delle boe sul campo la mattina della gara prima che il sole sorgesse.
A lui va un plauso ed il merito di molto del buono di questo Campionato: agonista, giovanissimo presidente di un Club, con un amore viscerale per questa disciplina e per l’agonismo, alla sua prima esperienza nell’organizzazione di un Campionato è stato bravissimo e dovrebbe essere preso ad esempio nel contesto del nostro movimento che vede sempre meno società, e sempre meno giovani, che alimentano l’agonismo.

Dico buona parte del merito, perché ci sono stati altri fondamentali protagonisti che hanno reso possibile la riuscita di questo Campionato.
In primis Franco Orlando, Presidente della Sezione provinciale FIPSAS di Palermo, sempre brillante maestro di cerimonie capace di rendere ogni pesatura uno spettacolo e Chiara Ammirata vera anima amministrativa di ogni competizione: grazie a lei le pesature vengono formalizzate nelle procedure federali ed omologate.
Poi, il Giudice ed il Direttore di Gara, Guido Quaglia ed Antonio Aruta, due pilastri di questa competizione, due pescatori subacquei prima ancora che uomini di Federazione. Vi garantisco che è stato un onore ed un piacere frequentarli in questi giorni.
Guido, si è confermato ferreo nel ruolo di Giudice e piacevolissimo nel colloquio fuori dalla gara: ma quando si è trattato di far rispettare in gara il regolamento è stato fermo, pure nella sempre ostica decisione di tirar fuori un cartellino rosso – decisione inoppugnabile! Lo ho conosciuto appena un mese fa, ma la sintonia si è vista da subito, forse per la comune passione per la Storia del nostro Sport (se volete verificarlo guardate cosa, con la sua passione, ha saputo costruire: LINK).
Antonio, unico nel suo stile, è una garanzia per ogni gara diretta. Mai una sbavatura! Le sue raccomandazioni alle squadre sono state incentrate sul rispetto del regolamento e delle normative ma, ancora una volta, l’accento si è posato nella sicurezza degli atleti in gara. Ha celebrato lui il minuto di silenzio, prima dell’inizio della gara, in ricordo di Matthias e degli altri fratelli di mare che hanno perso la vita praticando questa disciplina che sempre resterà croce e delizia. Ho inoltre avuto il piacere, ancora, di passare le 5 ore di gara in barca con lui: una delle pochissime persone che non mi stancherei mai di stare ad ascoltare – si impara sempre da Antonio!

La cronaca della gara fino al podio finale la abbiamo già letta dalle testate giornalistiche online, più brave di noi a far questo, noi la riproponiamo qui in immagini:
Dobbiamo queste meravigliose immagini all’opera di Marcello Morello, bravissimo fotografo e pescatore subacqueo.
Trovate l’album completo qui: https://www.facebook.com/marcello.morello.18/media_set?set=a.10217910670432124&type=3
Certo va fatto notare come l’unicità del nostro Sport sta nel fatto che l’età risulta solo un fatto “statistico”: lo dimostrano i molti team quasi sempre misti: veterani e giovani in gara insieme; e lo dimostrano l’SPS Foce del Mignone di Civitavecchia che con i bravissimi Corsetti-Braccini-Feligioni si è aggiudicato il titolo, ed il secondo gradino del podio del trio del Cammarata Mare Sub che al giovanissimo Simone Ruggiero ha affiancato due sub del calibro stellare di Tortorella e Riolo che calcano le scene delle “pescasub che conta” forse da prima che i più giovani in gara nascessero. Ed ancora il team dell’I Love Pescasub con Bisulli-Tarantino-Gentilino, terzi. E se la sono giocata tutti alla pari fino alla fine – giovani puledri rampanti e leoni che ruggiscono ancora!

Un nota positiva, per obiettività, si deve riscontrare nella presenza costante nei due giorni di manifestazione del Presidente del Settore Attività Subacquee e Nuoto Pinnato Carlo Allegrini. CREDO SIANO VERAMENTE POCHI GLI SPORT IN CUI CIO’ AVVENGA. Non soltanto una presenza “istituzionale” quella del Presidente: Allegrini ha vissuto l’ambiente, ha “toccato con mano” la realtà di gara, ha preso atto di situazioni che “da Roma” potrebbero non essere visibili, ha dialogato con gli atleti, si è confrontato ed ha dato risposte. Personalmente ho avuto modo di confrontarmi con lui, anche su temi “scottanti” del nostro mondo, ed ho avuto ascolto, confronto e risposte. Si possono anche avere opinioni e visioni diverse rispetto alla Federazione, ma laddove ci sia dialogo c’è sempre la possibilità di trovare soluzioni insieme per il bene del nostro movimento e comunque CRESCITA. Lo dico da cittadino del WEB e utilizzatore seriale dei social network: in queste occasioni, durante queste manifestazioni, data questa possibilità, sarebbe il caso di confrontarsi direttamente con la Federazione piuttosto che demandare al mondo Facebook il ruolo di tribunale sommario.
Avrei dovuto parlare a questo punto del TERZO TEMPO: quei momenti a margine delle fasi ufficiali, prima e dopo la gara, in cui Atleti, Tecnici, Dirigenti e Tifosi condividono momenti insieme. Un Terzo Tempo che c’è stato per buona parte del tempo, che ho saggiato in prima persona, a contatto con gli atleti, a pranzo con loro. Ed erano anche tanti gli appassionati ed i curiosi che nelle fasi pre- e post-pesatura hanno avuto modo di incontrare e stare fianco a fianco con gli atleti.
Terzo tempo che alla fine delle premiazioni è stato macchiato da un episodio a danno di un atleta in gara: episodio che non dettaglieremo per non dare una vetrina all’imbecille di turno che non si è posto il problema di inquinare l’ambiente; episodio che alla fine si è risolto per il meglio senza danno per l’Atleta che ha subito il torto, ma anche episodio che alla fine lascia un retrogusto di ‘andato a male’.
PROPRIO COME DOPO UNA SCORPACCIATA DI CILIEGIE, L’ULTIMA CHE MANGI E’ LA SOLA GUASTA… E TI ROVINA IL SAPORE!